domenica 1 settembre 2013

Novembre 1980...

Con i miei compagni non mi sento a mio agio. La loro tenera amicizia mi turba. Amo passeggiare in solitudine ed evitare la loro compagnia.
A scuola comincio a raccogliere qualche successo. In latino sono diventato pedante ed esigente come un vecchio professore di filologia.

Queste pagine saranno riempite da alcune mie riflessioni sulla vita, sull'arte, sul mondo in genere, e, in seguito, costituiranno le fonti poetiche dei miei racconti.

Ogni volta che con lo sguardo voglio pietrificare un'immagine, essa si dissolve.

Il "tempo" è una categoria centrale della mia riflessione. Il godimento non è mai puro; la certezza che ciò che sto vivendo scompare nel nulla, mi angoscia. Dove sono andati a finire i miei giorni?

La poesia della vita nasce dal senso tragico dell'esistenza; ma cos'è, mi domando, questo senso tragico? 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.